13 documentari in concorso alla 6ª edizione del Visioni Fuori Raccordo Film Festival

Si sono chiuse le selezioni della 6ª edizione del Visioni Fuori Raccordo Film Festival, l’evento cinematografico, in programma dal 3 al 6 ottobre prossimi al Nuovo Cinema Aquila (Roma), che da anni si propone di ricercare, valorizzare e promuovere opere documentaristiche capaci di favorire una riflessione sulle periferie del Paese, sulle sue aree marginali e sulle sue realtà “invisibili”.
«Anche in questa edizione – segnala il Direttore del Festival, Luca Ricciardi, sono state numerosissime le opere presentate al concorso, a conferma – nell’anno in cui il Leone d’Oro è attribuito proprio ad un documentario girato sul Raccordo Anulare di Roma – che sono sempre di più i registi e gli autori che scelgono il cinema del reale per raccontare il mondo che ci circonda. Si tratta di lavori che narrano con urgenza la crisi economica, sociale ed esistenziale che attraversa le realtà marginali e periferiche del Paese, ma che al contempo cercano strade nuove, percorsi possibili, risposte, non solo in ciò che narrano, ma anche nelle formule produttive e distributive che inventano per potersi esprimere».
13 in tutto i documentari selezionati che parteciperanno al concorso (di cui un inedito e alcune anteprime romane), tutti di elevate qualità stilistiche ed espressive che insieme danno una prospettiva unica e particolareggiata di molti degli aspetti che caratterizzano le periferie del nostro Paese, soprattutto in questo momento storico.
«Ciò che colpisce della selezione – dichiara Giacomo Ravesi, Coordinatore Artistico del Festival – è l’assoluta varietà tematica e stilistica delle opere che risponde della complessa eterogeneità della società contemporanea: dalla lotta sociale all’integrazione culturale, dai ritratti d’emarginazione alle storie di donne, dalle recinzioni fisiche a quelle morali e sessuali. In questo contesto – continua Ravesi – le periferie e le aree marginali del nostro paese rappresentano ancora delle avanguardie: testimoni di un passato lontano e fautori di un futuro ormai prossimo».
La Giuria, composta dalla regista e produttrice Antonietta De Lillo, dal giornalista e autore della trasmissione RAI Doc3 Lorenzo Hendel, e dalla giornalista de Il Manifesto Cristina Piccino, assegnerà un premio alla Migliore Opera e due menzioni speciali: Memoria e Migranti.
Come di consueto, anche quest’anno sarà rinnovata l’iniziativa riguardante i lavori pubblici della giuria che costituisce uno dei caratteri distintivi del Festival e che si propone come obiettivo non solo di dare trasparenza al lavoro dei giurati, ma anche e soprattutto di favorire una concezione dei festival come luoghi di riflessione, di scambio e confronto culturale. A tal proposito i giudizi dei giurati su ogni film in concorso e la riunione della Giuria, durante la quale verranno designati i vincitori, saranno ripresi e trasmessi online sul nostro sito internet.
Il Festival è organizzato e prodotto dall’Associazione LABnovecento.

Torna su